L'analogo e il reale Lyrics
Band | |
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Album | Sûtrâtmâ(2016) |
Type | Album (Studio full-length) |
Genres | Ambient, Black Metal |
Labels | Cvlminis |
Album rating : –
Votes : 0
Votes : 0
5. L'analogo e il reale (10:41)
Tra l'aurora e l'astro del cielo dormiente
il nume e l'estro del monte sapiente,
dove l'austro soffia alle pendici silenti
e Borea si fa vortice dei solstizi morenti.
Il mesto andare già al fianco lambisce
le sponde del mare che di nebbia schiarisce
le volte siderali del cielo in rivolta
che da tergo tradisce del macrocosmo il grido.
Ma non basta un carme, le nenie a cantare
la fine d'un mondo, sull'orlo abbrunare
o decantare le ossequi di deplorevoli imprese
solo per giungere alla fine ad abiurare
quando la sequela di atti nefasti
commisti ad azioni di miseri innesti
segue la rotta di (non più) tristi commiati
presi ad abbandonare i sentieri di ieri, non più noti.
L'analogo e il reale, fonte non sempre uguale,
ma dal Monte del Vate il Vero è ciò che cale
quando re è anche uomo trascendentale,
quando l'analogo è dunque il reale.
Si spegne lungo i declivi la nostra speme
di giunger laddove impronta umana il suol non imprime
mentre serpeggia tra le alture l'episteme
di un qualcosa che di umana natura non è seme.
Immateriale forza che è del simbolo solare l'erede
richiama l'animo nostro e il passo concede
svelando i segreti di un flusso nascosto,
viscerale simbolo del credo vetusto.
Ma il desìo di coglier quel lustro
è più forte di ogni possibile lutto:
si giunge laddove la salita è discesa,
dove uomini-cavi custodiscono dell'Immortalità l'ascesa.
L'analogo e il reale, fonte non sempre uguale,
ma dal Monte del Vate il Vero è ciò che cale
quando re è anche uomo trascendentale,
quando l'analogo è dunque il reale.
il nume e l'estro del monte sapiente,
dove l'austro soffia alle pendici silenti
e Borea si fa vortice dei solstizi morenti.
Il mesto andare già al fianco lambisce
le sponde del mare che di nebbia schiarisce
le volte siderali del cielo in rivolta
che da tergo tradisce del macrocosmo il grido.
Ma non basta un carme, le nenie a cantare
la fine d'un mondo, sull'orlo abbrunare
o decantare le ossequi di deplorevoli imprese
solo per giungere alla fine ad abiurare
quando la sequela di atti nefasti
commisti ad azioni di miseri innesti
segue la rotta di (non più) tristi commiati
presi ad abbandonare i sentieri di ieri, non più noti.
L'analogo e il reale, fonte non sempre uguale,
ma dal Monte del Vate il Vero è ciò che cale
quando re è anche uomo trascendentale,
quando l'analogo è dunque il reale.
Si spegne lungo i declivi la nostra speme
di giunger laddove impronta umana il suol non imprime
mentre serpeggia tra le alture l'episteme
di un qualcosa che di umana natura non è seme.
Immateriale forza che è del simbolo solare l'erede
richiama l'animo nostro e il passo concede
svelando i segreti di un flusso nascosto,
viscerale simbolo del credo vetusto.
Ma il desìo di coglier quel lustro
è più forte di ogni possibile lutto:
si giunge laddove la salita è discesa,
dove uomini-cavi custodiscono dell'Immortalità l'ascesa.
L'analogo e il reale, fonte non sempre uguale,
ma dal Monte del Vate il Vero è ciò che cale
quando re è anche uomo trascendentale,
quando l'analogo è dunque il reale.
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Sûtrâtmâ - Album Credits
Members
- Augusto "Hostis" : Vocals, Guitars, Bass, Keyboards, Drum Programming